Il termine neurodivergenza è diventato virale negli ultimi mesi creando una sana curiosità intorno al tema. Il rischio è sempre quello di ottenere informazioni parziali da tante fonti che finiscono per dare un’idea confusa e generica.

Cerchiamo di capire assieme cosa si intende con neurodivergenza e come distinguerla dalla neurodiversità.

Cosa si intende per neurodivergente? 

I principali manuali diagnostici (ICD-11, 2021 e DSM-5 TR, 2022) inseriscono le neurodivergenze nei disturbi del neurosviluppo. Questo perché una persona neurodivergente ha un funzionamento neurologico diverso dalla norma.

Non scordiamo però che il termine è stato coniato da Kassiane Asasumasu (Asasumasu, 2021) con lo scopo di creare uno strumento di inclusione ed uscire dalla logica di normalità contrapposta a patologia.

Il termine neurodiversità (Singer, 1997) invece si riferisce al concetto generale di variabilità tra i funzionamenti mentali che distinguono gli esseri umani l’uno dall’altro da un punto di vista di funzionamento neurobiologico.

Cos’è la neurodiversità?

Il termine neuordiversità è stato introdotto dalla sociologa Judy Singer la quale propone una divisione delle persone in neurotipiche o neurodivergenti. I primi hanno una mente che elabora le informazioni che riceve dall’ambiente e vi rispondono in maniera “tipica” ovvero ciò che viene comunemente inteso come “normalità”.

Chi è neurodivergente invece interpreta e reagisce agli stimoli esterni in maniera differente e non necessariamente disfunzionale. Le persone neurodivergenti generalmente sono consapevoli che il loro cervello funziona in modo diverso e cercano di trovare strategie per adattarsi a muoversi in un mondo che non è stato tarato secondo i loro parametri.

La neurodiversità propone di inquadrare queste differenze come modi diversi di percepire o comprendere la realtà.

Quanti tipi di neurodivergenza esistono?

Si tratta di un ampio spettro che comprende i modi in cui i cervelli umani possono funzionare in modo diverso da quello neurotipico. I tipi più comuni di neurodivergenza sono i seguenti:

Autismo: Quando si parla di autismo non si intende una singola configurazione mentale, ma un insieme molto vario. Per questo si parla di disturbi dello spettro autistico. Questo insieme comprende difficoltà nella comunicazione e a volte comprensione delle emozioni e nell’interazione con gli altri. Spesso chi ne è affetto presenta interessi molto ristretti, comportamenti ripetitivi assieme a difficoltà di linguaggio.

ADHD: Con questa sigla ci si riferisce al disturbo da deficit di attenzione e iperattività. Si tratta di una difficoltà a mantenere la concentrazione e a stare fermi nello stesso posto per tempi prolungati questa “irrequietezza” influisce anche sulla capacità di controllare i pensieri e i comportamenti. Queste persone ad uno sguardo superficiale potrebbero sembrare disorganizzate, distratte o disinteressate quando invece hanno una seria difficoltà nel processare le informazioni.

DSA: I disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, disortografia e discalculia) sono fra le forme di neurodivergenza che stanno crescendo più vertiginosamente negli ultimi anni. Chi ha questo tipo di condizioni può parlare, leggere, scrivere e fare i calcoli, a volte solo in modo diverso dallo standard altre con seria difficoltà.

Altri tipi: Come accennato ci sono molte altre forme di neurodivergenza. Ad esempio: il disturbo ossessivo-compulsivo, la sinestesia, la sindrome di Tourette e la disprassia per citarne alcuni.

Come posso capire se sono neurodivergente?

La neurodivergenza racchiude un’ampia gamma di funzionamenti mentali con un grado di distacco dalla “tipicità” che può essere più o meno evidente. Ci sono infatti molti casi in cui una persona può arrivare fino all’età adulta prima di rendersi conto della propria neurodivergenza.

Questo significa affrontare con maggiore difficoltà l’ambito scolastico, lavorativo o sociale senza capire il perché. Ciò può portare a una svalutazione di sé e vissuti depressivi. Per questo se pensi di poter rientrare in una delle condizioni a cui ho accennato chiedi una valutazione da un professionista specializzato.

Se la diagnosi coincide con una di esse vuol dire che rientri effettivamente nella neurodivergenza. Ciò va distinto dall’avere un modo originale di approcciarsi al mondo o una capacità di problem solving diversa da quella della media.

Questa diagnosi può aiutare a trovare una ragione per il modo in cui la persona funziona e con l’aiuto di specialisti capire come accettare queste differenze e vivere il quotidiano in maniera più serena.

In conclusione distinguere il neurotipico dal neurodivergente, è semplicemente un modo per non stigmatizzare persone che possono avere difficoltà nel quotidiano per il loro modo differente di elaborare le informazioni e approcciarsi alla vita.

Articolo a cura del Dott. Ariele Di Gioacchino – Psicologo e Psicoterapeuta a Roma

Tutto ciò che è riportato su di questo sito web, documentazione, contenuti, testi, immagini, il logo, il lavoro artistico e la grafica sono di proprietà di Ariele Di Gioacchino, sono protetti dal diritto d’autore nonché dal diritto di proprietà intellettuale. Sarà quindi assolutamente vietato copiare, appropriarsi, ridistribuire, riprodurre qualsiasi frase, contento o immagine presente su di questo sito perché frutto del lavoro e dell’intelletto dell’autore stesso. Solo le illustrazioni sono state prese sul web, nello specifico dal sito Canva.

È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma.

È vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dall’autore.

Bibliografia e sitografia dell’articolo “Autismo, ADHD, DSA e Neurodivergenza”:

American Psychiatric Association. (2022). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed., text rev.). https://doi.org/10.1176/appi.books.9780890425787 Print version style: American Psychiatric Association. (2022). Diagnostic and statistical manual

Asasumasu, K. (2021). “What Your Daughter Deserves: Love, Safety, and the Truth”. In Autistic Women and Nonbinary Network (ed.). Sincerely, Your Autistic Child: What People on the Autism Spectrum Wish Their Parents Knew About Growing Up, Acceptance, and Identity. Beacon Press. pp. 21–26. ISBN 978-0-8070-2569-7.

 Genzone, A. (2020).  Ripensare l’autismo | la rivoluzione della neurodiversità.  https://www.lenius.it/neurodiversita-autismo/ Le Nius   

Neurodivergent. Cleveland Clinic. https://my.clevelandclinic.org/health/symptoms/23154-neurodivergent

Radical Neurodivergence Speaking (timetolisten.blogspot.com)

Resnick, A. (2023). What Does It Mean to Be Neurodivergent? Very Well Mind. https://www.verywellmind.com/what-is-neurodivergence-and-what-does-it-mean-to-be-neurodivergent-5196627

World Health Organization (2021). International statistical classification of diseases and related health problems (11th ed.). https://icd.who.int/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *