7 Stili educativi tossici: le conseguenze sui figli

Il nostro passato e come siamo stati educati sono le basi sulle quali costruiamo il tipo di persone e di genitori che siamo oggi. Tenderemo a dare e a pretendere ciò che ci è stato insegnato essere giusto.

In alcuni casi però, anche se siamo convinti di proteggere i nostri figli e di dargli tutto ciò di cui necessitano, in realtà stiamo influenzando negativamente il loro futuro esattamente come i nostri genitori hanno fatto con noi.

 

Un colpo che arriva solo dopo:

Freud (Freud, Bleuer; 1895) fu il primo a teorizzare che qualcosa che ci fa male in infanzia mostri il suo potere traumatico solo molto più avanti quando siamo in grado di dare un senso a cosa ci è accaduto. Da allora il concetto, che lui chiamava “nachtraglichkeit” è stato ampiamente studiato e chiamato in molti modi: “azione differita” o “après coup”.

Da adulti se qualcuno ci fa sentire a disagio ci difendiamo, da bambini non ne siamo capaci, specialmente se sono i nostri genitori a danneggiarci.

Quando siamo piccoli i comportamenti tossici che possono aver avuto i nostri genitori, non sapevamo come capirli e li abbiamo considerati cose normali da grandi. Una volta cresciuti abbiamo i mezzi per capire cosa abbiamo passato.

Ormai però il danno è fatto e ne sorbiamo le conseguenze, ad esempio: genitori iper-controllanti potrebbero non averti dato la possibilità di sperimentare e imparare a conoscere il mondo e adesso ti trovi a tornare a chiedere il loro aiuto ogni volta che hai la minima difficoltà.

Questo è un segnale che la tua autostima non ha avuto il modo di svilupparsi in maniera sana e il tuo percorso di soggettivazione (Cahn, 1998; 2010) si è arrestato sul nascere.

I genitori tossici o disfunzionali non vanno però demonizzati. Sono persone che a loro volta hanno avuto quel tipo di educazione e stanno cercando al loro meglio di trasmettere quei valori.

Si può trattare anche di genitori che hanno avuto un’infanzia, senza problemi evidenti, ma che hanno comunque sviluppato uno stile educativo dannoso.

La cosa importante è comprendere queste dinamiche e spezzare la trasmissione del trauma da una generazione all’altra.

 

Le 7 Tipologie di genitori tossici:

Ci sono molte tipologie di genitori disfunzionali, queste sono le principali:

-Perfetti e impareggiabili: sono genitori che trasmettono il messaggio: “nessuno ti può amare quanto noi”. Questo diventa una convinzione che rende il bambino diffidente nei confronti di chi gli vuole dare affetto.

Crescendo diventerà un adulto isolato e dipendente dai genitori, perché convinto di non poter ricevere amore da nessun altro.

-Totalizzanti: sono genitori che vogliono essere sempre il centro della vita dei loro figli. Se i figli cercano di costruirsi un’indipendenza, questa viene scoraggiata con sensi di colpa o attivamente impedita.

I figli cresceranno insicuri con grandi difficoltà a costruire rapporti di amicizia e di coppia.

-Invidiosi: si mettono in competizione costante con i loro figli. Devono dimostrare a loro stessi di essere ancora giovani e forti finendo per vedere i figli come rivali.  Possono arrivare anche a metterli in imbarazzo in pubblico. Faticano a dare affetto e comprensione ai figli che sono incolpati quando qualcosa non va come desiderano.

Il risultato è di creare i presupposti affinché crescano dandosi la colpa di ogni cosa o, per reazione, di diventare adulti freddi, aggressivi e competitivi.

-Anaffettivi/indifferenti: i bambini hanno bisogno dell’attenzione dei genitori perché li rassicura e gli da la conferma che quel che stanno facendo va bene. I figli di genitori indifferenti cercheranno a tutti i costi di attirarne l’attenzione e ottenerne l’approvazione.

Una volta cresciuti possono diventare loro stessi indifferenti per reazione e difesa e infine degli adulti feriti che non sanno avere fiducia negli altri.

-Manipolatori: per raggiungere i loro scopi presentano ai figli una realtà distorta. Ad esempio possono presentare il mondo come un luogo pericoloso e falso che solo loro sanno come leggere.

I figli cresceranno con questo filtro con il quale leggeranno tutto ciò che gli capita come minaccioso.

-Freddi e distanti: sono persone alle quali non è stato mai insegnato a dare e ricevere amore. Per questo non sanno a loro volta come trasmetterlo ai figli. Per questo solitamente non valorizzano i traguardi raggiunti dai figli.

Questo vuoto emotivo lascia i figli senza punti di riferimento su come approcciarsi ai rapporti affettivi. Da adulti si troveranno quindi con seri problemi relazionali.

-Vittimisti: sono genitori che rendono dipendenti i figli, cercando di avere sempre la loro attenzione lamentandosi del loro essere vittime del mondo. Si tratta di un ricatto emotivo basato sul senso di colpa.

I figli restano invischiati senza nessuna possibilità di sviluppare la loro indipendenza. Da adulti riprodurranno lo stesso modello con i loro figli oppure resteranno a vivere con i genitori accudendoli fino alla loro morte senza costruirsi una vita propria nel frattempo.

 

In generale le famiglie tossiche vengono meno al loro dovere di dare ai figli delle basi sufficienti per diventare soggetti delle loro vite senza dipendere dai genitori.

 

Vivere in una famiglia tossica:

Tutti i genitori influenzano i figli tramite il loro stile educativo. Questo è vero anche se siamo cresciuti in una famiglia tossica, con la differenza però che la nostra percezione del mondo e delle relazioni sarà in qualche modo alterata.

Per questo motivo è molto difficile riuscire a mettere dei paletti per crearci uno spazio in cui costruire la nostra indipendenza. Se la nostra famiglia è di tipo invischiante ci saranno grosse resistenze ad accettare un movimento evolutivo come questo.

In certe situazioni è quindi necessario fare un taglio netto, almeno temporaneamente. Senza forti confini emotivi è difficile uscire dall’influenza che ci ha guidato fino ad oggi.

Si tratta di uno sforzo psicologico enorme, che richiede molta forza e coraggio e che sarà ostacolato in ogni modo dalla famiglia di origine. Si tratta di una misura estrema, ma quando si rende necessaria, è importante tenere sempre presente che l’obiettivo non è isolarsi, ma crescere.

Il rischio altrimenti è quello di trovarsi solamente più soli e comunque indirizzati a ripetere gli errori educativi che abbiamo subito.

 

I 3 effetti a lungo termine di un parenting tossico:

Una famiglia disfunzionale ci può danneggiare nel profondo e non è detto che allontanarsi sia sufficiente. Il peso che ci portiamo dietro si può manifestare attraverso problemi che ci portano sofferenza emotiva e mentale.

Questo non significa che tutti quelli che crescono in questo tipo di ambiente manifesteranno problemi emotivi o mentali evidenti. La ricerca ci mostra però come ci sia una chiara corrispondenza tra un’infanzia complicata e lo sviluppo di sofferenza psicologica.

 

I problemi più comuni sono:

-Disturbi d’Ansia: Uno studio della Ben-Gurion University (Afifi, Olson, Armstrong; 2005) ha trovato che tra gli adulti che soffrono di disturbo d’ansia generalizzato (ICD-11, 2021 e DSM-5 TR, 2023) molti sono cresciuti in famiglie disfunzionali. Questo è comprensibile se si pensa che uno stile di parenting iper-controllante blocca la possibilità di imparare a esplorare l’ambiente e provare le nostre abilità facendoci crescere ansiosi e spaventati da ogni cambiamento.

-Problemi di socializzazione: se siamo cresciuti in una famiglia disfunzionale interagire con gli altri ci può risultare difficile.  Lasciare che qualcuno di esterno entri nella nostra sfera privata richiede una fiducia nell’altro e in se stessi che possiamo sentire di non avere. La paura sottostante resterà sempre quella di dare alla persona sbagliata il potere di farci del male.

Se da bambini non ci è stato insegnato a parlare dei nostri problemi, sarà difficile che lo faremo spontaneamente da adulti. Questo è particolarmente vero se quando ci abbiamo provato con i nostri genitori, non abbiamo trovato ascolto e comprensione.

Dal versante opposto la mancanza di attenzioni e affetto può farsi notare da adulti nella ricerca spasmodica di esso in ogni amicizia o relazione. Si tratta di una forte insicurezza che richiede costanti conferme del fatto che davvero qualcuno sia pronto ad amarci.

Più in generale c’è una grande confusione sul significato di amare e su cosa si dovrebbe provare. Spesso l’amore è associato alle cose spiacevoli subite da piccoli in nome dell’“amore”. Parola che diventa sinonimo di sacrificio, controllo e rinuncia a se stessi.

-Esame di realtà distorto: da bambini non abbiamo gli strumenti per capire la realtà che ci circonda per questo siamo facilmente manipolati e portati a credere qualsiasi cosa, soprattutto se l’informazione errata viene dalla fonte più autorevole per noi: i nostri genitori.

Alcuni genitori possono illudersi di proteggere i figli raccontandogli delle bugie o esagerando i pericoli del mondo. In realtà stanno facendo “gaslighting“, ovvero stanno portando i figli a non fidarsi delle loro stesse emozioni e pensieri.

In questo modo avranno sempre bisogno di avere conferma dai genitori della validità di ciò che pensano. Da adulti questa forte dipendenza non svanirà, ma anzi diventerà quell’insicurezza che ostacolerà la loro vita a ogni passo.

 

Cosa possiamo fare?

Lo scenario dipinto dalle famiglie tossiche, che si sia genitori o figli, è molto triste, sia per i genitori sia per i figli. Crescere in una famiglia disfunzionale, può portarci a reprimere le emozioni, specialmente rabbia e tristezza. Questo ci può far sviluppare diversi problemi mentali ed emotivi.

Non significa però che sia una condanna a restare in un ciclo destinato a ripetersi all’infinto.

Puoi riprenderti il controllo della tua vita, per farlo è necessario intraprendere un percorso per conoscerti più a fondo. C’è bisogno di riconoscere tutti i modi in cui sei stato ferito, solo così potrai iniziare a guarire.

Il tuo percorso di soggettivazione (Cahn, 1998; 2010) è stato bloccato prima che tu potessi avviarti davvero a diventare il soggetto della tua vita. Se ti ritrovi in quello che hai letto chiedere aiuto a un professionista specializzato è il primo passo per riprendere quel percorso e avviarti verso una vita più serena e soddisfacente.

Articolo a cura del Dott. Ariele Di Gioacchino – Psicologo e Psicoterapeuta a Roma e San Giovanni Rotondo (FG)

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Bibliografia e sitografia dell’articolo “7 Stili educativi tossici: le conseguenze sui figli”:

 

 

Afifi, T. D., Olson, L. N., Armstrong, C. (2005). The chilling effect and family secrets: Examining the role of self-protection, other protection, and communication efficacy. Human Communication Research, 31, 564-598

Barnett, O., Miller-Perrin, C., Perrin, R. (2011). Family violence across the life span. Sage: Thousand Oaks, CA.

Cahn R. (1998). L’adolescente nella psicoanalisi. L’avventura della soggettivazione. Roma, Borla, 2000.

Cahn R. Una terza topica per l’adolescente? pubblicato in AeP Adolescenza e psicoanalisi. anno V, n. 1, pp.19-35,  Roma, Magi, 2010.

Freud S., Bleuer J., (1886-1895). Studi sull’isteria, In Cesare L. Musatti (Cur.) Opere: Studi sull’Isteria e altri scritti. Torino, Bollati Boringhieri, 1989.

Garro, M., Di Vita A., Merenda, A. (2009). Tipologie di parenting disfunzionale e multiplo: un’indagine nei contesti extrafamiliari.

Leedom. L. J. (2017). The Impact of Psychopathy on the Family, Psychopathy – New Updates on an Old Phenomenon, Federico Durbano, IntechOpen, DOI: 10.5772/intechopen.70227.

Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5 TR. Raffaello Cortina Editore, Milano, 2023.

Roth, K, Friedman, F. (2003). Surviving a borderline parent: How to heal your childhood wounds & build trust, boundaries, and self-esteem. CA: New Harbinger.

World Health Organization (2021). ICD 11: International statistical Classification of Diseases and related health problems (11th ed.).

 

 

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