Quando siamo vittime di prese in giro ci sentiamo a disagio perché ci sentiamo oggetto di un’attenzione sociale negativa. La presa in giro può essere divertente quando si tratta di una dinamica di gruppo in cui si ride assieme. Se invece gli altri ridono di noi la nostra autostima viene messa sotto attacco e rischiamo di essere feriti nei nostri sentimenti.
Come funziona una presa in giro?
La presa in giro aggressiva usa il linguaggio o situazioni imbarazzanti per mettere in difficoltà chi ne è oggetto. Lo scopo è di criticare, ridicolizzare o mettere a disagio una persona per isolarla dal gruppo o danneggiarne l’immagine. Vengono usate offese per sottolineare la presunta inadeguatezza di un modo di vestirsi, di pensare, di comportarsi o una caratteristica del fisico della persona presa di mira.
Prendere in giro è sempre sbagliato?
Dipende dall’intento e da come viene ricevuta la presa in giro da chi ne è oggetto. La stessa frase può far ridere una persona e ferirne un’altra. Per questo dividiamo le prese in giro in due macro categorie:
–Prese in giro positive:
- Sono reciproche.
- Sono fatte fra amici.
- Servono a non prendersi troppo sul serio o a spronarsi a fare meglio.
- Rispettano limiti condivisi.
–Prese in giro aggressive:
- Prendono di mira sempre la stessa persona.
- Sono fatte da bulli/persone in posizione di forza sociale.
- Servono a umiliare, sminuire o escludere.
- Oltrepassano i limiti di ciò che la persona trova divertente.
Nel secondo tipo si può generare una dinamica aggressiva per cui si risponde a offesa con offesa portando a un’escalation nella gravità delle stesse che può arrivare allo scontro fisico.
L’adolescenza è una fase della vita dettata da incertezza e sperimentazione. Se da un lato si cerca di capire come affacciarsi nel mondo degli adulti sperimentando i propri limiti, dall’altro c’è una forte insicurezza legata al proprio corpo che cambia rapidamente diventando sessuato. Subire delle prese in giro può andare a far breccia su questa insicurezza. Come se lo specchio sociale restituisse un’immagine di sé che conferma la paura di essere inadeguati.
Fasi dell’adolescenza e prese in giro:
Ogni fase della crescita adolescenziale ha dei compiti specifici che, non a caso, sono spesso proprio l’oggetto delle prese in giro:
–Separazione dall’infanzia: va dai 9 ai 13 anni. Si cerca di non fare più affidamento sui genitori per qualsiasi cosa. Si può quindi essere attaccati per il fatto di sembrare ancora troppo “infantili” inteso come dipendenti.
–Gruppo dei pari: va dai 13 ai 15 anni in poi. Si sente il desiderio di appartenere a un gruppo per affrontare insieme le sfide della crescita. Si può venire presi di mira per il fatto di non essere “popolari” o “come gli altri”.
–Sperimentazione: va dai 15 ai 18 anni. Si mettono alla prova i propri limiti e quelli del corpo sfidando il sistema (famiglia/scuola/società). Si può venire presi in giro per non aver provato/osato.
–Autonomia: va dai 18 ai 23 anni. Si stanno prendendo le prime decisioni che imposteranno il proprio futuro. Si può essere presi in giro per l’indecisione o l’apparente immaturità.
La presa in giro come attacco
L’adolescenza può portare un clima di sfida. Tutti lottano per le stesse opportunità: autoaffermazione, popolarità, identificazione.
In questa fase il sarcasmo può diventare un’arma a livello sociale. Può essere usato per sfidare l’adulto, ottenendo la stima dei pari, oppure per svalutare gli altri ponendosi in una posizione di dominanza sociale.
Il confronto sociale è forte e la presa in giro può essere usata per avvantaggiarsi sulla concorrenza in maniera sleale. Chi vi fa ricorso spesso nasconde la propria insicurezza dietro questo modo aggressivo di affermarsi sugli altri perché ha paura che lottando ad armi pari non reggerebbe la sfida.
Più in generale possiamo dire che le prese in giro sono rivelatrici. Chi attacca prende spesso di mira ciò per cui ha paura di essere attaccato.
Le conseguenze del venire presi in giro:
Le prese in giro in adolescenza vengono spesso prese seriamente anche quando sono scherzose. Questo può portare a cambiare il modo di vestirsi, parlare o comportarsi pur di smettere di essere esclusi.
Chi subisce le prese in giro può sentirsi preso di mira e sviluppare uno stato di costante allerta che genera stress e ansia e fa vivere la socializzazione come pericolosa. Questo spinge verso un circolo vizioso di isolamento che favorisce la depressione attaccando l’autostima.
Le dinamiche di gruppo in questo caso vedono solitamente più persone prendersela con chi viene preso in giro. Questo fa sentire come se si fosse intrappolati in una situazione in cui nessuno può aiutare: I professori spesso non vogliono intromettersi o lo fanno in maniera sanzionatoria. I genitori non sanno come agire su un ambiente dove non sono presenti e si rifanno agli insegnanti o peggio attaccano i genitori dei bulli.
Come comportarsi difronte alle prese in giro:
Sia che i ragazzi siano vittima di bullismo o siano loro a mettere in difficoltà gli altri hanno bisogno di essere aiutati. Genitori e insegnanti possono provare a trasmettere loro alcuni principi base utili a prevenire questo tipo di problematiche:
-Non prendere per vere le parole che ti vengono dette. Confrontati con chi ti vuole bene se vuoi capire i tuoi pregi e difetti.
-Chi ti prende in giro in modo offensivo cerca di dimostrare che c’è qualcosa di sbagliato in te, ma in realtà ha paura che ci sia qualcosa di sbagliato in lui egli altri se ne possano accorgere.
-Quando ridi alle prese in giro subite da qualcuno moltiplichi il danno e contribuisci a creare un clima di tensione sociale per tutti.
-E’ uno scherzo solo quando tutte le persone coinvolte si divertono e nessuno rimane ferito o umiliato.
-Le prese in giro continuano a far male per molto tempo. La persona può prenderla sul serio e sentirsi di essere sbagliato.
-Si ottiene rispetto e affetto duraturo apprezzando apertamente ciò che ci piace negli altri. Sminuire o deridere gli altri potrà farti sentire rispettato e temuto, ma mai amato.
Cosa possono fare i genitori:
Pickhardt, studioso esperto dei maltrattamenti sociali in adolescenza, sostiene che i tipi più comuni di cattiveria sociale (bullismo, esclusione, prese in giro e pettegolezzi) spesso inizino verso la fine della scuola elementare per poi esplodere durante le scuole medie (Pickhardt, 2010).
I genitori in questo periodo si trovano ad affrontare il distacco dal figlio come bambino totalmente dipendente e la scoperta del figlio preadolescente. Nonostante i figli inizino a mostrare i primi desideri d’indipendenza e sperimentazione è ancora forte l’istinto protettivo nei loro confronti tipico dell’età infantile.
–A scuola:
Un genitore, solitamente, non vuole che i propri figli subiscano o mettano in atto prese in giro aggressive e dannose. Quando questo si verifica è facile reagire in maniera iperprotettiva prendendosela con gli insegnanti o con i genitori dei compagni di classe. Bisogna invece cercare di collaborare con gli insegnanti poiché hanno un punto di osservazione privilegiato e possono fornire utili informazioni per capire cosa stia accadendo.
–A casa:
I ragazzi in adolescenza sono alle prese con un corpo e una fisiologia in costante cambiamento che li rendi più insicuri e vulnerabili alle prese in giro, in particolare se riferite al loro aspetto. Se questo è valido per i coetanei lo è ancora di più per genitori e fratelli. Più è stretto il legame più la presa in giro può ferire nel profondo. La casa deve restare un ambiente dove sentirsi al sicuro.
Per questo i genitori devono fare attenzione a come tutti si trattano a vicenda. Così come non viene permessa la violenza fisica va ostacolata anche quella verbale. In questo modo si otterrà il duplice effetto di far sentire al sicuro e di non dare il cattivo esempio.
Se tutto questo non bastasse?
Tutti questi accorgimenti, per quanto utili, non è detto che siano sufficienti a prevenire o a risolvere una situazione difficile. In questi casi sia che il ragazzo stia subendo o mettendo in atto comportamenti problematici è il momento di chiedere aiuto ad un professionista specializzato.
Un percorso di psicoterapia individuale per il ragazzo e/o di sostegno alla genitorialità può aiutare a far sì che certe esperienze non lascino cicatrici durature che condizioneranno il tipo di adulti che questi ragazzi diventeranno.
Articolo a cura del Dott. Ariele Di Gioacchino – Psicologo e Psicoterapeuta a Roma
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Bibliografia e sitografia dell’articolo: “Adolescenza: gli effetti delle prese in giro”
Pickhardt C. (2010), Why Good Kids Act Cruel: The Hidden Truth about the Pre-Teen Years. Sourcebooks, Inc.