A molti di noi è capitato di incontrare almeno una persona che sembra essere sempre sorridente e piena di energie in qualsiasi momento della giornata. Viene naturale domandarsi come facciano. Per alcuni di essi, la risposta sorprendente è che in realtà non sono affatto felici.
La depressione è uno dei disturbi psichici in più rapida crescita negli ultimi decenni. La cultura pop ci ha abituato a immaginare il depresso come una persona sempre triste e solitaria. Nella realtà invece si tratta di una patologia che si può manifestare in molti modi diversi a seconda delle cause e del soggetto.
Uno dei casi in cui più si discosta da questa immagine rigida è il caso della depressione sorridente. Si tratta di persone che pur soffrendo tremendamente nel privato in pubblico appaiono felici e sorridenti.
Nascondono i propri sintomi agli altri e a volte anche a loro stesse. Questo rende difficile per loro ottenere l’attenzione di chi gli vuole bene e/o aiuto terapeutico.
Che cosa intendiamo con “depressione sorridente”?
Innanzi tutto è bene specificare che non si tratta di una vera e propria diagnosi clinica, quanto più di un modo disfunzionale per cercare di gestirsi da soli la depressione.
Si tratta di uno sforzo costante di nascondere tutti i segnali della depressione che si sta affrontando dietro un sorriso vero solo in apparenza che spesso viene accompagnato da un modo di fare energetico e coinvolgente. Lo scopo di tutto questo sforzo immane è convincere gli altri di stare bene.
La prima conseguenza è che i sintomi della depressione passano inosservati. Di fronte ad una persona allegra e propositiva a nessuno viene da pensare che possa nascondere un grande dolore.
Perché gli altri non se ne accorgono?
Ci sono due motivi principali:
–Lo stereotipo: le persone si aspettano che il depresso sia una persona triste, che piange spesso, non esce mai di casa e non si riesce a divertire. Questo perché è il modo in cui vengono ritratti solitamente in film e serie streaming.
Piangere senza apparente ragione ed essere tristi per la maggior parte del tempo sono caratteristiche comuni della depressione, ma questo non vuol dire che tutti siano pronti a mostrarlo agli altri.
–Il bias cognitivo: ovvero un errore che fa il nostro cervello nell’abbassare il livello di allerta di fronte ad una persona sorridente. Il risultato è che diventa più difficile accorgersi di micro segnali che contraddicono quanto la persona ci mostra con il suo sorriso.
Quali sono i sintomi della depressione sorridente?
In questo caso è più utile parlare di quali sintomi la depressione sorridente nasconda. La sintomatologia vissuta nel proprio privato può essere molto simile a quella di un disturbo depressivo “classico”.
Sebbene la depressione colpisca ogni persona in modo diverso i sintomi più comuni sono i seguenti:
-Umore triste la maggior parte del tempo
-Bassa autostima
-Crisi di pianto
-Tendenza a restare a letto il più possibile
-Appetito assente o eccessivo
–Perdita di piacere nel fare cose che prima appassionavano
Alcuni o tutti questi sono i sintomi che chi soffre di depressione sorridente vive quotidianamente senza mai mostrarli in pubblico.
Perché nascondersi dietro a un sorriso?
La persona che reagisce alla depressione facendosi scudo dietro ad un sorriso risponde a delle false credenze come ad esempio:
-Chi è depresso è un debole
-Non ho diritto a lamentarmi perché gli altri sicuramente hanno problemi peggiori
-Non sono realmente depresso finché riesco a “funzionare” davanti agli altri
-Se parlo dei miei sentimenti negativi gli altri mi vedranno come un peso
Il tema della salute mentale purtroppo è ancora oggetto di molti stereotipi e pregiudizi. Questo porta molte persone a preferire di tenere nascosto il proprio malessere. Il risultato è che chi soffre si vergogni a chiedere aiuto temendo di essere giudicato “pazzo” o “debole”.
Con questa premessa in mente vediamo quali sono i motivi più frequenti per cui nella depressione sorridente si decide di nascondere la tristezza dietro un sorriso:
–Timore di diventare un peso: il senso di colpa è spesso uno dei sentimenti che non danno tregua a chi è depresso. Ci si può arrivare a sentire in colpa anche per il solo fatto di esistere. Questo fa si che l’idea di parlare dei propri problemi diventi inaccettabile per il carico che darebbe ai propri cari.
–Svalutazione: la bassa autostima che accompagna la depressione può portare a pensare che i propri problemi non siano degni di essere presi in considerazione. La persona tenderà a dirsi che i problemi “veri” sono altri e che non ha diritto a lamentarsi.
–Paura delle conseguenze sociali: si tratta del timore che mostrando la propria sofferenza si verrà danneggiati nei propri obiettivi lavorativi o di relazione. Il timore in atto è quello di essere messi sotto giudizio e puniti per essere depressi.
–La felicità impossibile: i social network sono una vetrina in cui tutti mettono in mostra solo gli aspetti migliori e più felici delle loro vite. Questo crea un’illusione per cui le vite degli altri sembrano perfette e prive di tristezza. La conseguenza è che sentendosi tristi si abbia l’impressione di essere gli unici a essere “sbagliati” in un mondo di persone felici.
–Negazione: la depressione sorridente si può riassumere in una grande negazione della propria condizione di depresso. Il fatto di riuscire a dimostrarsi sorridenti ed energetici viene scambiato per il segno che non si è veramente depressi. In realtà si tratta solo della difficoltà ad ammettere di essere umani e come tali soggetti a difficoltà che non si riescono a superare da soli.
Se ti riconosci in questi tipi di pensieri e sintomi è importante che cerchi l’aiuto di un professionista specializzato. Continuare ad andare avanti a oltranza rischia solo di portarti al crollo psicologico o al burnout. Decidere di prenderti la responsabilità della tua felicità e avviare una psicoterapia vuol dire affrontare assieme al tuo terapeuta le cause all’origine della tua depressione e riprendere il tuo percorso di soggettivazione (Cahn 1998; 2010) da dove si è fermato.
Come posso aiutare chi soffre di depressione sorridente?
Se pensi di aver notato che qualcuno intorno a te soffre di depressione sorridente puoi aiutare dimostrandoti disponibile all’ascolto invitando la persona a parlare di cosa gli accade prima di raccontare di te.
Saper parlare delle proprie vulnerabilità è un modo per mostrarsi accoglienti e far capire che non si ha un atteggiamento giudicante.
Purtroppo spesso questo non sarà sufficiente per superare il bisogno di nascondere la propria sofferenza per questo è importante aiutare la persona a maturare il desiderio di rivolgersi a un professionista specializzato per affrontare questi sintomi e uscire dal periodo depressivo.
Articolo a cura del Dott. Ariele Di Gioacchino – Psicologo e Psicoterapeuta a Roma
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Bibliografia e sitografia dell’articolo “La depressione sorridente: cosa può nascondere un sorriso”:
Cahn R. (1998). L’adolescente nella psicoanalisi. L’avventura della soggettivazione. Roma, Borla, 2000.
Cahn R. Una terza topica per l’adolescente? pubblicato in AeP Adolescenza e psicoanalisi. anno V, n. 1, pp.19-35, Roma, Magi, 2010.
Di Sciascio G., Furio M.A., Palumbo C. Deficit cognitivi nella malattia depressiva: quanti e quali strumenti per identificarli? pubblicato in Rivista di Psichiatria. Bari, Il Pensiero Scientifico Editore, 2015.