L’eterno innamorato è una figura che è stata romanticizzata da alcuni personaggi di cinema e letteratura. Nonostante ciò, chi soffre di dipendenza dall’amore vive una condizione autodistruttiva tutt’altro che romantica. D’altronde quale dipendenza porta benessere?
Cosa significa dipendenza dall’amore?
Di base non è diversa da una qualsiasi altra dipendenza:
-Serve a distrarci dalle nostre insoddisfazioni e responsabilità.
-Ci illude di poter ignorare gli aspetti problematici di noi stessi e di riuscire tollerare le situazioni negative.
-Ci focalizza sulla sostanza d’abuso impedendoci qualsiasi possibilità di evoluzione personale.
D’altronde anche la neurobiologia ci conferma quando ci innamoriamo si attivano le stesse aree del cervello coinvolte nella dipendenza da sostanze:
-Rapidi cambiamenti d’umore.
-Entrano in azione i circuiti della ricompensa.
-Sensazione di euforia dovuta al rilascio di dopamina e ossitocina: i rapporti sessuali, le coccole, ma anche il semplice passare tempo insieme ci fanno sentire bene.
-Ricerca attiva dell’oggetto di dipendenza: in questo caso della vicinanza della persona amata.
-Pensieri ossessivi ricorrenti: non smettiamo più di pensare alla persona di cui ci siamo innamorati.
-Negazione: mettiamo da parte i lati negativi del partner ed esaltiamo quelli positivi idealizzandolo.
-Riduzione dell’appetito.
Quanto descritto sembra mettere sullo stesso piano, dipendenza da sostanza, fase normale dell’innamoramento e dipendenza dall’amore. Mentre le due dipendenze sono molto simili biologicamente, sono diverse dall’innamoramento. Che dopo un primo momento lascia il posto all’amore maturo che porta ad una visione realistica del partner con i suoi pregi e i suoi difetti.
Come si riconosce la dipendenza dall’amore?
Come tutte le dipendenze anche questa ha degli elementi distintivi che la rendono unica:
-Innamoramento costante: questa fase dell’amore è la più intensa e ricca di emozioni forti. Se soffriamo di dipendenza dell’amore, la ricercheremo costantemente.
Quando la relazione diventa stabile, sarà facile scambiare l’inizio dell’amore maturo per perdita del sentimento e sentirci giustificati a troncare per riprendere la ricerca di un nuovo partner, mentre in realtà cerchiamo un nuovo innamoramento.
-Relazioni brevi ma intense: sono infatuazioni da film d’amore, vissute come se dovessero essere il grande amore. Questo tende a colpire l’altra persona che si lascia trascinare da quest’onda per poi ritrovarsi sbattuta sullo scoglio e frastornata quando tutto finisce appena passato l’innamoramento iniziale.
-Tradire: questa ricerca della tensione eccitante del flirt può portarci ad avere un atteggiamento seduttivo che ci mette in situazioni che favoriscono l’infedeltà. Il bisogno di ricompensa immediata può farci agire impulsivamente passando a un nuovo partner ancor prima di aver chiuso con il precedente.
-Innamoramento rapido: come ogni droga che si rispetti, anche se dipendiamo dall’amore non possiamo starne senza per troppo tempo. Questo ci porterà ad abbassare i nostri standard o peggio a non aver chiaro di cosa abbiamo realmente bisogno, accecati dalla necessità di provare ancora quelle sensazioni forti.
-Paura di restare soli: stare senza l’oggetto di dipendenza significa non avere più modo di sedare il dolore per cui ne siamo diventati schiavi. Un periodo di solitudine ci potrebbe dare la possibilità di riflettere su cosa non va nella nostra vita.
Questo però ci sembra una prospettiva da allontanare anziché un’opportunità. Molto meglio allora riempire i pensieri con un’altra persona e dimenticarci di noi stessi.
-Amore totalizzante: tutto ruota intorno al partner. Amici, famiglia, hobby, tutto viene messo da parte per vivere fino all’ultima goccia le sensazioni dell’innamoramento. Questo ci rende ancora più difficile stare soli perché dovremmo ricostruirci la vita che abbiamo abbandonato.
Che differenza c’è tra dipendenza dall’amore e dipendenza affettiva?
Sebbene abbiano punti in comune non sono la stessa cosa. Nella dipendenza affettiva ci aggrappiamo a qualcuno anche se non ci fa star bene facendo di tutto per portare avanti la relazione.
Nella dipendenza dall’amore invece è facile cambiare partner non appena svanisce la magia iniziale. Ci si può anche innamorare di una persona nuova quando si è ancora impegnati con un’altra e passare a un nuovo rapporto senza troppa difficoltà.
Come si diventa dipendenti dall’amore?
Tutto parte dai primi legami affettivi, essi sono le fondamenta del rapporto che abbiamo con noi stessi, di ciò che ci aspettiamo di ricevere e poter dare agli altri in termini affettivi.
La mancanza di una base sicura (Bowlby, 1978) durante l’infanzia porta a uno stile di attaccamento insicuro (Ainsworth,1978; Bowlby, 1978) in questo caso legato alla mancanza di disponibilità della figura di attaccamento (solitamente la madre).
Questo è alla base del bisogno di avere sempre qualcuno accanto che accomuna la dipendenza affettiva e la dipendenza dall’amore. La sensazione di abbandono emotivo, provata quando eravamo ancora totalmente dipendenti dai nostri genitori, ha fatto sì che ci si sentissimo poco amati. Durante la vita adulta questo vuoto si è trasformato in bisogno di costanti conferme di essere degni di amore.
Come si può superare la dipendenza dall’amore?
Il meccanismo della dipendenza si autoalimenta, il fatto che non ci siano i danni fisici, tipici dell’abuso a lungo termine di sostanze, fa si che sia ancora più difficile affrontarlo da soli. Per questo è necessario chiedere aiuto a un professionista specializzato.
Un percorso di psicoterapia ci potrà permettere di trovare l’origine della carenza affettiva a cui abbiamo reagito difendendoci con la dipendenza. Questo sarà il punto di partenza per riprendere il nostro percorso di soggettivazione (Cahn, 1998; 2010) e ricominciare a sviluppare le nostre risorse. In questo modo potremo approcciarci alle relazioni sentimentali, sociali e familiari in maniera più costruttiva e serena.
Articolo a cura del Dott. Ariele Di Gioacchino – Psicologo e Psicoterapeuta a Roma e San Giovanni Rotondo (FG)
Tutto ciò che è riportato su di questo sito web, documentazione, contenuti, testi, immagini, il logo, il lavoro artistico e la grafica sono di proprietà di Ariele Di Gioacchino, sono protetti dal diritto d’autore nonché dal diritto di proprietà intellettuale. Sarà quindi assolutamente vietato copiare, appropriarsi, ridistribuire, riprodurre qualsiasi frase, contento o immagine presente su di questo sito perché frutto del lavoro e dell’intelletto dell’autore stesso. Solo le illustrazioni sono state prese sul web, nello specifico dal sito Canva.
È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma.
È vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dall’autore.
Bibliografia e sitografia dell’articolo: “Eterni innamorati: la dipendenza dall’amore”:
Ainsworth M., Blehar M., Waters E., & Wall S. (1978). Patterns of Attachment. Hillsdale N.J.: Erlbaum.
Ainsworth M., Modelli di attaccamento e sviluppo della personalità, Raffaello Cortina, Milano 2006
Bowlby, J. (1976): Attaccamento e perdita, Vol. 1: L’attaccamento alla madre, Boringhieri, Torino
Bowlby, J. (1978): Attaccamento e perdita, Vol. 2: La separazione dalla madre, Boringhieri, Torino.
Cahn R. (1998). L’adolescente nella psicoanalisi. L’avventura della soggettivazione. Roma, Borla, 2000.
Cahn R. Una terza topica per l’adolescente? pubblicato in AeP Adolescenza e psicoanalisi. anno V, n. 1, pp.19-35, Roma, Magi, 2010.