La vita di coppia non è mai tutta rose e fiori. Si tratta dell’incastro di due individualità che richiede pazienza e capacità di compromesso. Questo è particolarmente vero quando stiamo da molto tempo con un partner.
“E vissero felici e contenti” esiste solo nelle favole, nella realtà attriti, aggiustamenti o anche momenti di crisi, è normale che prima o poi capitino.
Tutta la differenza sta nel modo in cui si gestiscono e che effetto hanno una volta risolti. Possono essere momenti evolutivi che rafforzano la coppia e la maturità emotiva di entrambi o delle crepe non sanate che portano alla rottura.
Da dove ripartire?
-Obiettivo comune:
Il punto di partenza indispensabile è la volontà di entrambi di impegnarsi per affrontare il momento critico mettendosi in gioco. Se è solo uno a trainare la barca al massimo potrà emergere una soluzione temporanea, ma il problema si ripresenterà.
-Evitare la caccia alle streghe:
La coppia è una diade, le dinamiche che nascono sono il frutto dell’apporto di entrambi. Questo vale nel bene e nel male, quindi cercare di dare tutta la responsabilità della crisi a uno solo dei due, vuol dire sbagliare in partenza.
A un problema comune serve una soluzione comune, che tenga conto del ruolo giocato da entrambi.
-Non fissarsi sul problema:
Quando il nostro rapporto di coppia entra in crisi è facile vedere solo le cose che non vanno del partner o dell’esserci vincolati a un’altra persona. E’ come se guardassimo la realtà attraverso un imbuto che ci fa vedere un solo esito possibile.
Dobbiamo ribaltare questo imbuto per tornare a vedere che c’è un ventaglio di possibilità. Per fare questo possiamo partire ripensando ai motivi per cui abbiamo scelto quella persona, a cosa ci piace o ci piaceva della relazione.
In questo modo sarà più facile trovare i punti di forza e cosa si è perso per strada e va recuperato. Se sono le esigenze a essere cambiate è utile capire quelle di chi e in che modo.
Trovare soluzioni creative insieme ci fa sentire uniti ad affrontare un nemico comune anziché soli o l’uno contro l’altro.
-Comunicazione efficace:
Questa è fatta da:
- Ascolto interessato: sentire cosa l’altro ha da dire con interesse e non aspettare solo il proprio turno per lamentarsi.
- Affrontare le situazioni: evitare argomenti delicati per paura di ferire l’altro porta solo a prolungare il problema e peggio ancora, nel tempo, a creare una barriera comunicativa.
- Attenzione ai modi: lo stesso messaggio può essere accolto o rifiutato a seconda del modo in cui è stato trasmesso. Prendersi un attimo per riflettere su come far passare una verità difficile, anziché sputarla fuori in un momento di rabbia, può fare tutta la differenza.
-Se mi sento attratto da un altro vuol dire che è finita?
Può succedere che finita la fase dell’innamoramento ci si senta attratti da un’altra persona. A volte possiamo scambiare il passaggio all’amore maturo per la fine del sentimento originale.
In realtà stiamo solo facendo i conti con una persona non più idealizzata, ma reale, completa dei suoi pregi e difetti. Principi e principesse li dobbiamo lasciare alla Disney purtroppo.
Articolo a cura del Dott. Ariele Di Gioacchino – Psicologo e Psicoterapeuta a Roma e San Giovanni Rotondo (FG)
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