La ripresa dell’anno scolastico è un momento carico di emozioni intense positive e negative. Si tratta di rientrare in una routine molto diversa da quella estiva che richiede di affrontare alcune sfide per ragazzi e genitori.
Si chiama stress da rientro e non riguarda solo chi torna a lavoro dopo le ferie. Il 70% circa degli studenti lamentano stress e ansia per il ritorno a scuola.
Ricominciare la scuola, dopo i mesi estivi, può essere fonte di ansia e stress. Implica un cambiamento nell’organizzazione delle giornate che richiedono un periodo di adattamento.
Si tratta di un momento caratterizzato da emozioni contrastanti. Se da un lato c’è la felicità di ritrovare amici e compagni dall’altro c’è il timore di tornare ad avere poco tempo per sé e/o di non essere in grado di soddisfare le richieste didattiche dell’anno scolastico che sta per iniziare.
Quali sono i sintomi dello stress da rientro?
Ci sono alcuni segnali più comuni che indicano che un ragazzo soffra di stress da rientro anche se non se ne lamenta:
-Aumento dell’aggressività.
-Irritabilità.
-Disturbi comportamentali.
Spesso non si da peso a questi sintomi che segnalano un disagio spesso difficile da esprimere da parte dei ragazzi che se ne vergognano temendo di deludere i genitori.
Il ruolo chiave dei genitori:
Il supporto dei genitori può fare la differenza nella gestione dello stress da rientro. Di seguito alcuni spunti per facilitare questa transizione:
–Parlarne apertamente: creare un clima disteso e supportivo in casa aiuta la condivisione dei problemi.
–Recupero graduale degli orari: ricominciare a svegliarsi presto e andare a dormire non troppo tardi perde la sua carica “traumatica” se fatto cambiando progressivamente gli orari nei giorni che precedono l’inizio della scuola.
–Alimentazione specifica: una dieta mirata può aiutare a sentire meno la fatica del rientro dalle vacanze. Questo significa non saltare i pasti, fare una colazione sostanziosa e integrare nella dieta la vitamina B12, C, E e l’Omega-3 importanti per la memoria e il funzionamento del cervello.
–Sport: riprendere o iniziare un’attività sportiva è utile per ridurre lo stress e scaricare la tensione.
–Equilibrare scuola e tempo libero: una delle paure dei ragazzi è che la scuola gli toglierà il tempo da dedicare agli amici e alle loro passioni. Bisogna evitare di riempire subito il loro tempo di troppe attività extrascolastiche.
Si può cercare anche di trasmettere loro l’idea che una buona organizzazione del carico di studio gli permetterà di avere più tempo per ciò che amano.
–Ritrovare i compagni: favorire l’incontro con i compagni di classe, magari mettendo la casa a disposizione, aiuta i ragazzi a ritrovare il piacere di stare a scuola e dà loro la possibilità di confrontarsi fra pari e farsi forza a vicenda.
–Avere tutto pronto: assicurarsi che abbiano tutto quel che gli serve, dai libri ai materiali eviterà che inizino la scuola con l’imbarazzo di doverne giustificare la mancanza con i docenti.
Preparare lo zaino la sera prima, aiuta a togliere una cosa a cui pensare appena svegli e riduce il rischio di dimenticare qualcosa.
Cosa posso fare se lo stress da rientro di mio figlio non passa?
I consigli elencati sono da considerarsi come una buona pratica che i genitori possono seguire per dare supporto ai propri figli. In alcuni casi è invece consigliabile chiedere l’aiuto di un professionista specializzato. Non tutti i ragazzi possono affrontare l’ansia che si accompagna alle sfide scolastiche da soli. Questo non è una colpa, ma un segno di sofferenza psicologica che richiede un aiuto esterno affinché possano tornare a percorrere serenamente il loro percorso di soggettivazione.
Articolo a cura del Dott. Ariele Di Gioacchino – Psicologo e Psicoterapeuta a Roma e San Giovanni Rotondo (FG)
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Bibliografia e sitografia dell’articolo “Stress da rientro: come aiutare i figli ad affrontare il ritorno a scuola”:
Cahn R. (1998). L’adolescente nella psicoanalisi. L’avventura della soggettivazione. Roma, Borla, 2000.
Cahn R. Una terza topica per l’adolescente? pubblicato in AeP Adolescenza e psicoanalisi. anno V, n. 1, pp.19-35, Roma, Magi, 2010.
Marión, P. (2013). La sessualità infantile nel processo di soggettivazione. Presentato
al Centro di Psicoanalisi di Bologna il 24 ottobre 2013.