Questi sono termini che tutti noi usiamo per parlare di ciò che facciamo, ma occuparsi e preoccuparsi non sono affatto la stessa cosa. Pre-occuparsi significa occuparsi di qualcosa con la mente prima ancora che essa si sia verificata. Occuparsi invece significa prendersi cura, anche con le azioni, di qualcosa che si sta verificando adesso.
La prima richiama la parola preoccupazione la quale si associa subito a sentimenti di angoscia e ansia legate ad una paura senza nome. La seconda al contrario ci porta la mente su pensieri di cura e protezione rievocando il senso di protezione che dà una madre mentre si prende cura del proprio bambino. Insomma potremmo riassumere la differenza in una contrapposizione tra una posizione passiva e una attiva nei confronti della vita.
Chi prevalentemente si preoccupa è dominato dall’ansia o meglio da un tipo specifico: l’ansia anticipatoria. Si tratta di un senso di angoscia relativo al doversi trovare a fronteggiare situazioni temute in futuro.
Questo tipo di atteggiamento è alla base ad esempio del disturbo di panico (vedi: Attacchi di panico – quando l’ansia esplode – Ariele Di Gioacchino – Psicoterapeuta (cambiare.me) In questo caso si mettono in atto delle strategie di evitamento per allontanare la possibilità che si presenti un attacco di panico.
Il tempo speso a preoccuparsi di qualcosa ci danneggia sotto diversi aspetti: ci fa stare con emozioni negative quali ansia, angoscia e paura, ci impedisce di vivere nel presente godendo di ciò che invece ci gratifica, ma soprattutto ci toglie energie mentali che potremmo spendere per arricchire noi stessi e procedere nel nostro percorso di soggettivazione (vedi: Soggettivazione in adolescenza – Ariele Di Gioacchino – Psicoterapeuta (cambiare.me).
In pratica più si preferisce il preoccuparsi anziché l’occuparsi più ci si blocca su di un pensiero fisso, limitando le potenzialità della nostra mente ed impedendoci di vivere al meglio il nostro presente.
Cosa ci guadagno a preoccuparmi?
Il motivo per cui è più facile preoccuparsi è che questo ci dà l’illusione di avere controllo sul nostro futuro cercando di anticipare nella nostra mente tutti gli esiti possibili di eventi futuri che ci spaventano. In realtà finiamo solo per ricadere in una sterile ruminazione che aiuta soltanto l’ansia ad autoalimentarsi.
Come faccio a scegliere di occuparmi?
Si tratta della strada più faticosa, quella che porta ad affrontare i problemi nel momento in cui si presentano anziché procrastinare (vedi: Procrastinazione e depressione – Ariele Di Gioacchino – Psicoterapeuta (cambiare.me). Se si affronta la paura del presente, facendo oggi ciò che si può con le possibilità che si ha, i benefici sono enormi: ci si riesce finalmente a prendere cura di sé occupandosi del proprio benessere e della costruzione attiva del proprio futuro.
Questa sfida può a volte superare le nostre forze, un’abitudine radicata negli anni a cedere all’ansia anticipatoria può richiedere l’aiuto di un esperto per essere superata. Per questo non dobbiamo aver timore di rivolgerci ad uno psicoterapeuta che ci saprà accompagnare in questo percorso alla scoperta degli strumenti per aiutarci che non sapevamo di avere.
Articolo a cura del Dott. Ariele Di Gioacchino – Psicologo e Psicoterapeuta a Roma
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Bibliografia e sitografia dell’articolo “Occuparsi vs preoccuparsi”:
Attacchi di panico – quando l’ansia esplode – Ariele Di Gioacchino – Psicoterapeuta (cambiare.me)
Procrastinazione e depressione – Ariele Di Gioacchino – Psicoterapeuta (cambiare.me)
Soggettivazione in adolescenza – Ariele Di Gioacchino – Psicoterapeuta (cambiare.me)