Il bisogno di riconoscimento e validazione sociale è una parte normale dei rapporti umani, un mancato riconoscimento emotivo durante l’infanzia però può trasformarlo in una vera e propria dipendenza affettiva.

L’importanza dello sguardo del genitore:

Il riconoscimento emotivo del bambino deriva dalla capacità del genitore di farlo sentire apprezzato e riconosciuto nei suoi risultati. Questi vanno dai risultati materiali alle emozioni, dalle capacità personali alle abilità fisiche e altri ancora.

Quando questo viene a mancare ci troviamo di fronte stili di parenting disfunzionali da parte dei genitori.

Questo può essere motivato da:

-Trascuratezza nell’educazione emotiva.

-Distanza affettiva.

-Scarsa presenza fisica del genitore.

-Incapacità di ascolto dei bisogni del bambino.

Si riscontra più facilmente in famiglie:

-Autoritarie.

-Molto esigenti.

-Con genitori molto assenti.

Nei primi due tipi di famiglie l’amore invece che essere incondizionato dipende dai risultati. Questo porterà il bambino a cercare di essere perfetto, ma allo stesso tempo a vivere un costante stato di ansia e insicurezza perché timoroso di non essere abbastanza bravo da meritarsi di essere amato.

L’errore viene visto come fallimento e fatto pesare come una colpa invece che un parte della crescita e una possibilità per imparare a conoscersi e migliorarsi. La differenza è quella tra sentirsi sbagliato e riconoscere uno sbaglio fatto.

Un buon riconoscimento emotivo invece è espressione di un amore incondizionato. Questo permette al genitore di essere disponibile e di soddisfare i bisogni emotivi del bambino. Il piccolo riesce a interiorizzare un’immagine di sé positiva e degna di amore gettando le basi per la nascita dell’autostima.

Le due cose insieme rendono il genitore una base sicura (Bowlby, 1989) che il bambino può usare per esplorare il mondo senza timore.

Il riconoscimento emotivo come base dell’identità

Crescere sentendo che le proprie emozioni hanno diritto di essere comprese ed elaborate e che siamo persone degne di amore è la base per la costruzione di una personalità sana.

Le emozioni anche se vengono da noi sono spesso collegate al mondo esterno. Senza la giusta educazione emotiva diventa difficile prendercene la responsabilità e tenderemo a dare sempre cause esterne alle nostre emozioni negative. Questo renderà difficile lavorarci sopra e crescere.

La validazione emotiva ci deve essere trasmessa dai nostri genitori affinché crescendo possiamo usarla da soli. Se questo passaggio manca il bambino diventerà un adulto insicuro e dipendente dall’approvazione degli altri.

Se il bambino si sente riconosciuto nelle sue capacità invece può sviluppare una buona autostima che lo sosterrà nelle sue relazioni sociali, lavorative e affettive.

Dipendenza dal bisogno di approvazione

La necessità di sentirsi approvati dagli altri è normale, diventa un problema se non riusciamo mai a sentirci soddisfatti o abbastanza sicuri andando a cercare costantemente l’approvazione degli altri per sentirci a posto.

Questo bisogno è sintomo di una bassa autostima e forte insicurezza che possono avere molte origini tra cui la mancanza di riconoscimento emotivo in infanzia.

Il bisogno di approvazione è inoltre un forte collante sociale, perché ci fa sentire parte di un gruppo in cui veniamo accettati a apprezzati. Se questo bisogno diventa una dipendenza che richiede dosi continue di approvazione andrà a contrastare la possibilità di affermare la propria identità.

Dipendenza dal giudizio degli altri

Il bisogno di approvazione patologico si riconosce dal fatto che diventa lo scopo di tutte le nostre azioni.

I comportamenti tipici di chi soffre di questa dipendenza sono:

Essere compiacenti e accondiscendenti: le proprie esigenze vengono sempre messe in secondo piano a favore di quelle degli altri che vengono messe in primo piano, anche se non ci piacciono, nella speranza di ottenere approvazione.

Sentire profondo disagio e il bisogno di adeguarsi alle opinioni degli altri se differiscono dalle nostre.

Perfezionismo sterile: si cerca di essere perfetti per gli altri così da compiacerli e non sentirsi sbagliati. Non c’è traccia invece di una ricerca di miglioramento personale.

Fare sempre estrema attenzione a come si appare agli altri senza far vedere mai come si è veramente

Difficoltà a inserirsi nei nuovi contesti: il timore di fare errori e risultare inadeguati fa vivere queste situazioni con grande angoscia.

Non riuscire a prendere una decisione senza aver ricevuto prima il parere di un altro e agire secondo questo senza ascoltare le proprie esigenze interiori.

Come posso superare il bisogno di approvazione?

Il primo passo forse lo hai già fatto mettendoti in discussione e venendo a cercare questo articolo. Il primo passo è riconoscere di avere un problema e che questo sta avendo un effetto negativo sulla nostra vita.

Il passo successivo è trovare l’amor proprio necessario per chiedere aiuto a uno psicoterapeuta specializzato. Si potrà così avviare un percorso terapeutico nel quale arrivare prendere consapevolezza delle cause che sono andate a minare la fiducia in te stesso.

Questo permetterà di strutturare un percorso personalizzato per riavviare il processo di soggettivazione (Cahn 1998; 2010) lì dove si è bloccato così da tornare a essere il protagonista della propria vita.

Articolo a cura del Dott. Ariele Di Gioacchino – Psicologo e Psicoterapeuta a Roma e San Giovanni Rotondo (FG)

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Bibliografia e sitografia dell’articolo “Bisogno di approvazione: perché ho bisogno del riconoscimento degli altri?”:

Bowlby, J. (1989). Una base sicura: applicazioni cliniche della teoria dell’attaccamento. Cortina.

Cahn R. (1998). L’adolescente nella psicoanalisi. L’avventura della soggettivazione. Roma, Borla, 2000.

Cahn R. Una terza topica per l’adolescente? pubblicato in AeP Adolescenza e psicoanalisi. anno V, n. 1, pp.19-35,  Roma, Magi, 2010.

https://www.sciencedaily.com/releases/2020/03/200326124206.htm

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