Avere una madre depressa: le conseguenze sui figli

La depressione è una forma di sofferenza psichica che si può manifestare in molti modi e in tutte le fasi della vita. La gravidanza con il riassetto completo degli equilibri,, che richiede a una donna, non fa certo eccezione.

I casi più comuni in cui gravidanza e depressione sono associati sono:

-Il maternity blues quando evolve in depressione post partum: le fluttuazioni ormonali dopo il parto possono portare a sintomi depressivi lievi che si risolvono in poche settimane. Se questi non passano, ma anzi s’intensificano si parla di depressione post partum ed è necessario un percorso di sostegno psicoterapeutico.

-Una gravidanza indesiderata/non programmata: la scelta di fare un figlio richiede un grande lavoro di preparazione interiore, ma anche razionale ed economica. Essere sorprese da una gravidanza può avere un effetto destabilizzante.

-Una gravidanza a seguito di una violenza sessuale: il trauma della violenza, che non ha ancora avuto il tempo di essere elaborato, rischia di riversarsi anche sul bambino vissuto come un’estensione dello stupratore.

 

Fattori che possono favorire una depressione post partum:

-Stress fisico ed emotivo.

-Ansia per il futuro: può riguardare la paura di non essere adeguata alle responsabilità materne o la preoccupazione rispetto al recupero della condizione fisica e sociale pre-gravidanza.

-Mancanza di supporto sociale.

-Difficoltà nell’adattamento al ruolo di madre.

-Perdita della centralità: sentire di doversi dedicare completamente al piccolo può risvegliare la paura di perdere di vista se stesse.

-Pressioni sociali: le aspettative della famiglia o anche di colleghi e amici possono creare uno stato di angoscia e insicurezza.

 

Effetti della depressione materna sull’infanzia:

I dati raccolti nel 2022 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), mostrano come ansia e depressione, già in crescita esponenziale da lungo tempo, siano aumentati del 25% solo negli ultimi anni. Si tratta di patologie che colpiscono noi e chi ci circonda e figli e partner sono quelli che ne risentono di più.

Durante l’infanzia i bambini hanno bisogno di essere aiutati e protetti. Dipendono completamente da noi e ci vedono come se fossimo onnipotenti e in grado di proteggerli da ogni male.

Che cosa succede se inseriamo la depressione in questo quadro? Lo sviluppo del bambino ne viene afflitto nel suo complesso:

-Dal punto di vista biologico: uno studio recente dell’Università di Montreal, ha mostrato come nei bambini cresciuti da madri depresse o in orfanotrofio si presentasse un ingrossamento anomalo dell’amigdala.

L’amigdala è una struttura cerebrale che ci aiuta a gestire le emozioni, in particolare la paura e la rabbia, ed è cruciale nell’apprendimento emotivo. Essa valuta la valenza emotiva degli stimoli e innesca le risposte comportamentali e fisiologiche corrispondenti.

-Dal punto di vista psicologico: specialmente nel caso della depressione post partum, di un figlio non previsto o peggio di uno imposto con la forza ci può essere una reazione forte a seguito del parto.

La visione del ruolo del bambino nella vita della madre viene distorto, solitamente in uno di questi modi:

  • Il figlio vissuto come un peso o un ostacolo: questo porta a dimostrare poco affetto e a non riuscire a mettere le necessità del bambino al primo posto. Il piccolo sente mancare quel supporto fondamentale di cui ha bisogno per strutturare le basi della sua personalità. Sviluppa così un senso di abbandono a se stesso precoce che ne mina lo sviluppo psichico e porta problematiche psicologiche durante tutta la crescita.
  • Il figlio riparatore: in questo caso, la madre vede nel piccolo una soluzione idealizzata. Il rapporto madre-figlio diventa una sorta di rifugio al quale affidare il peso di tutto il proprio equilibrio.

 

Effetti della depressione materna sull’adolescenza:

La depressione materna influenza ogni fase della vita dei figli, se non viene curata tempestivamente. L’adolescenza, in questo caso, porterà un tipo di conflitto diverso dalla normale ribellione adolescenziale.

La spinta alla soggettivazione del ragazzo potrà generare due tipi di contrasto con la madre:

-Rottura: nel caso della madre anaffettiva, il ragazzo non avendo sperimentato l’amore incondizionato materno non ha imparato come affezionarsi a sua volta. Quindi è più facile che il conflitto esiti in una rottura almeno formale dei rapporti.

Rassegnazione: nel caso della co-dipendenza, l’adolescente non è stato spinto a imparare ad avere fiducia in se stesso e a sperimentarsi. Di conseguenza non è motivato a separarsi dalla madre vista come unica fonte di sicurezza.

 

Come possiamo proteggere la salute della madre e del bambino?

Se leggendo quest’articolo pensi di trovarti in questa situazione è importante intervenire tempestivamente. La depressione materna è un tema spesso messo a tacere per la vergogna di ammettere di avere bisogno d’aiuto. In questa maniera ci s’illude che una soluzione magica arriverà senza rendersi conto che si tratta, nella migliore delle ipotesi, di rimandare un problema che nel frattempo andrà mettendo radici e rafforzandosi.

L’unica soluzione è un percorso di psicoterapia con un professionista specializzato. In questo modo la madre potrà migliorare il rapporto con se stessa e ritrovare le forze e la serenità necessarie ad accudire in modo sano il suo bambino.

In questo scenario ci siamo concentrati sulla madre, ma non dobbiamo dimenticare che il supporto del padre in primis e poi della famiglia e degli amici può fare tutta la differenza per aiutare a maturare e sostenere la scelta di un percorso d’aiuto che richiederà sforzo e supporto per arrivare alla migliore conclusione.

 

Articolo a cura del Dott. Ariele Di Gioacchino – Psicologo e Psicoterapeuta a Roma e San Giovanni Rotondo (FG)

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Bibliografia e sitografia dell’articolo “Avere una madre depressa: le conseguenze sui figli”:

Cahn R. (1998). L’adolescente nella psicoanalisi. L’avventura della soggettivazione. Roma, Borla, 2000.

Cahn R. Una terza topica per l’adolescente? pubblicato in AeP Adolescenza e psicoanalisi. anno V, n. 1, pp.19-35,  Roma, Magi, 2010.

https://unric.org/it/oms-covid-19-aumenta-del-25-i-casi-di-ansia-e-depressione/

https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.1105371108

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