Le fobie non riguardano solo le cose canonicamente brutte o spaventose. Esiste anche la paura di essere felici. Si chiama cherofobia ed è una forma d’ansia che colpisce quando tutto sembra andare bene. Non si tratta di un disturbo a sé, ma di un tipo specifico d’ansia. Infatti non è presente nel DSM-5-TR (DSM-5-TR, 2023), il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali. L’ansia riguarda la paura che tutto ciò che si ha possa svanire o guastarsi o in altri casi la paura di vedersi come qualcosa di diverso da una persona che lotta contro le difficoltà.
Un nuovo modo di “essere felici”:
Ultimamente la felicità sembra essere considerata l’obiettivo che tutti devono raggiungere il prima possibile. Si tratta però spesso di una felicità di facciata legata all’apparire felici piuttosto che a sentirsi così.
Il modello a cui si aspira è quello della persona competitiva, ambiziosa e di successo, che è sempre impegnata a divertirsi e a mostrare ciò che possiede. Momenti di tristezza, fallimenti e sacrifici non sono concessi. Si creano così aspettative di vita irrealistiche. Chi segue questo modello si trova a non raggiungere mai questa felicità idealizzata e vive frustrato per questo.
La vera felicità significa crearsi un contesto felice fatto di relazioni e un lavoro che fanno sentire completi e realizzati. Si tratta di un bilancio in cui le entrate (gioie) superano le uscite (tristezze e difficoltà).
Perché la felicità può fare paura?
Solitamente un evento traumatico o uno stile educativo rigido hanno creato una sorta di cortocircuito per cui raggiungere la felicità fa scattare delle difese che portano subito a sabotarla. In questo modo si può trovare conferme alle proprie false credenze che possono essere ad esempio: che qualcosa di brutto debba sempre capitare o che non ci si meriti di essere felici.
Questo nasce frequentemente da una connessione artificiale tra punizione e felicità appresa da piccoli. Traumi infantili legati a umiliazione o punizione possono ostacolare gioia e felicità, creando un’associazione tra il sentirsi felice e aspettarsi di venire puniti da un momento all’altro per questo.
Quali sono i sintomi della cherofobia?
Le fobie sono paure irrazionali verso una situazione, animale o oggetto specifico collegate a traumi vissuti in passato.
La cherofobia non riguarda la paura di avere momenti positivi, ma quella di sentire di aver raggiunto la felicità completa, che tutto va bene e ci si potrebbe sentire realizzati e completi. Soffrire di cherofobia non vuol dire né essere sempre tristi e depressi né introversi quanto più impedirsi di restare felici. Come una favola in cui arrivati al “e vissero tutti felici e contenti” si torna indietro a resuscitare il cattivo.
Questo si concretizza in alcuni sintomi o segnali ricorrenti:
-Pensare che la vita sia fatta di attimi di felicità a cui però seguiranno sempre momenti tristi.
-Approccio passivo alla vita: si preferisce che siano gli altri o lo scorrere degli eventi a decidere come andranno le cose.
-Rifiutare relazioni o progetti a lungo termine: ad esempio: rifiutare l’invito a uscire di una persona che ci piace per paura dell’eventualità di soffrire; rifiutare il posto di lavoro che si sente potrebbe essere quello giusto/definitivo.
-Avere il timore che la felicità si ottenga solo a discapito di qualcun altro.
-Preferire restare nella propria condizione: una vita piatta e insoddisfacente può dare un senso di sicurezza perché prevedibile e conosciuta.
-Avere paura del futuro: in alcuni casi la paura è che una volta raggiunta la felicità non ci sia più nulla a cui aspirare e la propria vita perda di significato.
Come affrontare la paura di essere felici:
Provare ad affrontare i problemi con le proprie forze è sempre il primo passo da tentare. Ecco cosa puoi provare per reagire alla cherofobia:
-Tenere un diario: mettere su carta ciò che ci capita e come ci fa sentire aiuta a mettere in prospettiva le cose e a rivederle con più calma.
-Circondarsi di persone positive: evitare persone tossiche o relazioni insoddisfacenti aiuta a ridurre l’ansia. Frequentare persone che ci apprezzano e ci sostengono ci fa sentire a nostro agio e aiuta ad avere un confronto produttivo su ciò che ci preoccupa.
-Esprimere le proprie emozioni: Chiuderci in noi stessi anche quando siamo felici è segno di sfiducia negli altri. Affrontare tutto da soli contribuisce a farci restare chiusi nel problema. Confrontarci apertamente con le persone che ci circondano aiuta a trovare soluzioni creative alle quali non saremmo arrivati solo con il nostro punto di vista.
-Individuare cosa ti fa stare male: capire quali comportamenti mettiamo in atto per auto-sabotarci aiuta a prendere consapevolezza del nostro ruolo attivo nell’impedirci di essere felici. Alcuni esempi sono: la facilità a sentirsi in colpa, fame compulsiva, chiudersi in casa o in se stessi, allontanare le persone che ci vogliono bene.
-Occuparsi invece che preoccuparsi: focalizzarsi su quel che ci accade nel presente aiuta a non perdersi nella paura del futuro o a rimuginare troppo sugli errori del passato.
-Accettare la nostra felicità: per superare la cherofobia e smettere di auto-sabotarsi, il compito principale e il più complesso da ottenere, è quello di accettarsi come persone felici e permettersi di stare bene.
Se ti rendi conto che tutto questo non basta o di non riuscire a mettere in pratica questi suggerimenti è il momento di prenderti la responsabilità della tua felicità e chiedere aiuto a un professionista specializzato.
Uno psicoterapeuta saprà accompagnarti a scoprire da dove nasce la tua paura della felicità e come aprirti a un modo più sereno di guardare alla tua vita.
Articolo a cura del Dott. Ariele Di Gioacchino – Psicologo e Psicoterapeuta a Roma e San Giovanni Rotondo (FG)
Tutto ciò che è riportato su di questo sito web, documentazione, contenuti, testi, immagini, il logo, il lavoro artistico e la grafica sono di proprietà di Ariele Di Gioacchino, sono protetti dal diritto d’autore nonché dal diritto di proprietà intellettuale. Sarà quindi assolutamente vietato copiare, appropriarsi, ridistribuire, riprodurre qualsiasi frase, contento o immagine presente su di questo sito perché frutto del lavoro e dell’intelletto dell’autore stesso. Solo le illustrazioni sono state prese sul web, nello specifico dal sito Canva.
È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma.
È vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dall’autore.
Bibliografia dell’articolo “Cherofobia: si può avere paura di essere felici?”
Fragility of Happiness Beliefs Across 15 National Groups | SpringerLink, vol. 16, DOI:10.1007/s10902-014-9553-0.
Joshanloo Mohsen, Weijers Dan, Aversion to Happiness Across Cultures: A Review of Where and Why People are Averse to Happiness, in Journal of Happiness Studies, vol. 15, n. 3, 2013, pp. 717–735, DOI:10.1007/s10902-013-9489-9.
Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5 TR. Raffaello Cortina Editore, Milano, 2023.
Mosby, Mosby’s Medical Dictionary, Elsevier Health Sciences, 2016-04-29, ISBN 978-0-323-41426-5.
The British Psychological Society, It’s time for Western psychology to recognise that many individuals, and even entire cultures, fear happiness, su digest.bps.org.uk, 2014