L’ansia è un meccanismo di difesa normale che nasce con la funzione di tenerci in allerta in una situazione percepita come pericolosa. Fa parte dei meccanismi adattivi ovvero quei modi di reagire agli stimoli esterni nati per garantire la nostra sopravvivenza.
Questi meccanismi di difesa sono presenti nell’uomo sin da quando vivevamo nelle caverne. Nell’era moderna l’ansia la sperimentiamo in correlazione a situazioni di stress e preoccupazione più che sopravvivenza.
Come tutte le difese anche la risposta ansiosa si dovrebbe esaurire quando la situazione stressante è passata. Se questo non accade e l’ansia diventa un modo di rispondere a qualsiasi cosa si debba affrontare siamo difronte a un disturbo d’ansia.
Si può ignorare l’ansia?
Ora che abbiamo stabilito che esiste un’importante differenza tra ansia e disturbo d’ansia possiamo capire come non ci possa essere una sola risposta.
Se parliamo di ansia come reazione a una situazione stressante come un esame, un colloquio di lavoro o il primo appuntamento è possibile. Alcune persone preferiscono non mostrare la propria vulnerabilità e per questo reprimono l’ansia apparendo calmi e tranquilli. Questo può essere motivato dalla paura di essere giudicati o dalla necessità: ad esempio un chirurgo deve mantenere il sangue freddo durante un’operazione difficile.
Di fronte a questo tipo di ansia concedersi di essere vulnerabili e ascoltare la propria reazione istintiva può aiutarci a capire meglio come funzioniamo. Se invece veniamo dominati dall’ansia tanto da fuggire dalla situazione stressante che dobbiamo affrontare ci troviamo di fronte ad una delle manifestazioni di un disturbo d’ansia.
Quando si tratta di disturbi d’ansia non c’è uno scenario in cui ignorare la cosa porti a un buon esito. Un disturbo d’ansia peggiora la qualità della vita. Ignorarlo sperando che passi farà solo in modo che metta radici più profonde e sia più difficile da trattare.
Come posso capire se ho un disturbo d’ansia?
Possiamo parlare di disturbo d’ansia quando il livello di preoccupazione che sperimentiamo va a interferire o impedire il normale funzionamento della nostra vita lavorativa e/o affettiva.
Si tratta di una reazione sproporzionata rispetto allo stimolo a cui dovrebbe fare fronte e che perdura nel tempo.
Solitamente l’ansia grave si lega a una angoscia o timore costante ed eccessivo nel nostro quotidiano, che crea un impulso ad evitare tali circostanze. Dato che non si tratta di attacchi d’ansia occasionali, ma di una condizione cronica la risposta allo stress attivata dal nostro corpo diventa costante.
Chi soffre di un disturbo d’ansia a seconda della tipologia e della gravità del disturbo si troverà in situazioni in cui:
-i sintomi ansiosi tendono a durare nel tempo
-si prova ansia anche senza un’apparente ragione
-l’ansia è il modo di reagire a qualunque cosa esca dalla routine
-si hanno attacchi di panico
Quanto tempo ci vuole per guarire dall’ansia?
I sintomi di un disturbo d’ansia non passano da soli. Ci sono diversi fattori che determinano la durata del trattamento per questo disturbo:
–Il tipo di disturbo d’ansia: attacchi di panico, ansia generalizzata, ansia sociale ci sono molte declinazioni in cui un disturbo d’ansia si può manifestare. Ognuno porta a sintomi specifici che richiedono un trattamento cucito su misura per il singolo soggetto.
Alcuni di essi hanno radici profonde e richiedono più tempo perché non migliorano subito anche se trattati.
–Trattamento tempestivo: i sintomi ansiosi possono aggravarsi col tempo. Più tempo si dà al disturbo di mettere radici maggiore sarà la difficoltà che paziente e terapeuta incontreranno nell’affrontarli.
–Età d’esordio: il periodo della vita in cui il disturbo esordisce influenza il trattamento. Una mente più giovane è più plastica e recettiva e quindi cambia con maggiore facilità. Se però il disturbo viene ignorato e gli si dà tempo di strutturarsi richiederà comunque più tempo per essere curato come per l’adulto.
–Lavoro: essere disoccupati o fare un lavoro che si detesta o in un ambiente lavorativo tossico può influenzare la nostra salute mentale ed emotiva rendendoci più insicuri e facili all’ansia.
–Solitudine: ci sono persone che amano stare da sole e avere i propri spazi, ma ce ne sono molte altre che invece soffrono la solitudine. Queste persone possono reagire a periodi prolungati senza relazioni con ansia a volte accompagnata da depressione.
–Stato di salute: una disabilità fisica o una patologia cronica possono portare a uno stato di costante incertezza e insicurezza che può aumentare lo stato d’ansia.
Purtroppo studi recenti confermano che la maggior parte delle persone che soffrono di un disturbo d’ansia aspettano che questo sia arrivato a guastare la loro vita professionale, scolastica o di relazione prima di rivolgersi a un professionista della salute mentale.
In che modo soffrire di ansia può influire su di noi?
I disturbi d’ansia in qualsiasi forma peggiorano la qualità della vita di chi ne soffre. Essi fanno vivere male momenti che dovrebbero essere gioiosi, fanno rinunciare a opportunità per paura di cambiare e in generale fanno scegliere di restare immobili anziché evolvere e procedere nel proprio processo di soggettivazione (Cahn 1998; 2010).
L’ansia lasciata crescere può portare a sviluppare altri problemi sia psicologici che fisici come ad esempio:
-isolamento sociale
-disturbi del sonno
-depressione
-abuso di sostanze
-disturbi somatici
-disturbi gastrointestinali.
Si può guarire dall’ansia?
Sebbene si trovino online tanti tutorial fai da te che promettono di sconfiggere i disturbi d’ansia in breve tempo, la realtà è che l’unico modo per affrontare un disturbo d’ansia è trovarne le radici. Solo prendendo consapevolezza di cosa ha generato il disturbo lo si può superare.
Per questo è importante chiedere aiuto a un professionista della salute mentale il quale ci saprà accompagnare in questo percorso di scoperta di sé e di guarigione.
Articolo a cura del Dott. Ariele Di Gioacchino – Psicologo e Psicoterapeuta a Roma
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Bibliografia e sitografia dell’articolo “Ignorare l’ansia: può passare da sola?”
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