Quando ci si separa dopo aver condiviso un pezzo di vita assieme il dolore è grande. Chi lascia arriva al momento della rottura avendo già affrontato parte del percorso di separazione.

Questo non significa che sia avvantaggiato. Egli ha solo iniziato prima ad elaborare ciò che dentro di noi viene vissuto come un vero e proprio lutto.

Il lutto di quel Noi in cui ci si era abituati a vivere e a declinare tutti gli aspetti del quotidiano. Ora si deve affrontare invece un ritorno ad uno stato precedente in cui si era soli ad interfacciarsi con le sfide della vita.

In un momento come questo può sembrare difficile persino ricordarsi come ciò fosse possibile. Questo è in parte dovuto al fatto che quando si ama qualcuno non si fa solo affidamento sull’altro, ma si mette una parte del nostro amor proprio in essi.

Come già intuito da Freud, alcune quote narcisistiche vengono allocate nell’altro che ne diviene il custode Si tratta quindi di un percorso di vero e proprio recupero dell’interezza del proprio .

Questo avviene attraverso piccoli passi, come ad esempio il riappropriarsi dei luoghi a noi cari. Tornare in quei posti a cui siamo così affezionati significherà affrontare le memorie che li hanno legati alla persona perduta e al tempo stesso riempirli di nuovi ricordi positivi.

Questo approccio attivo contrasta la tendenza a cadere nello sconforto e nella sfiducia verso il futuro in cui ci si può facilmente trovare dopo la fine di un rapporto. Lo stato luttuoso che segue ad una rottura non deve essere scambiato per depressione anche se ne possiede le caratteristiche. Poiché a differenza di essa evolve naturalmente verso un recupero di sé che permetterà poi di riaprirsi verso l’altro.

Se invece questo stato depressivo persiste nel tempo e il ricordo diventa una ruminazione costante sul passato (leggi anche l’articolo: “La depressione del rassegnato“) è il caso di consultare un professionista. Il quale aiuterà a valutare se sia il caso di avviare un percorso terapeutico per recuperare la capacità di amare sé stessi, base sana per poter tornare ad amare qualcun’altro.

Articolo a cura del Dott. Ariele Di Gioacchino – Psicologo e Psicoterapeuta a Roma

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