Quando pensiamo a un’ossessione o una mania di solito ci riferiamo a un’idea di cui non riusciamo a liberarci. Il che è vero, ma manca un elemento fondamentale: si tratta di un disturbo emotivo che nasce da quell’idea fissa.
Nel linguaggio comune usiamo di più il termine mania rispetto a ossessione, facendo una distinzione arbitraria nel ritenere le manie, una cosa comune a tutti.
In effetti, può capitarci di tornare indietro per controllare se abbiamo chiuso la porta di casa o il gas prima di uscire, di avere un ordine in cui ci piace avere le cose sulla scrivania o qualche rito scaramantico in certe occasioni.
Se queste abitudini non intralciano la vita quotidiana, non c’è da preoccuparsi. Quando invece queste “fisse”, diventano una costante e intaccano la qualità della nostra giornata (anche solo facendoci consumare molto tempo) potremmo essere vittime del Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) (DSM-5 TR, 2023 e ICD-11, 2021).
Da un punto di vista psicologico avere abitudini ripetitive (rituali) o idee ricorrenti non significa automaticamente avere un disturbo ossessivo-compulsivo di personalità. I sintomi non vanno mai ignorati, ma vanno comunque valutati per:
-Intensità.
-Frequenza.
-Peggioramento della qualità della vita sociale, affettiva o lavorativa.
In base a questi parametri ci troveremo difronte a disturbi di gravità crescente che vanno da tratti ossessivi di personalità fino al disturbo ossessivo-compulsivo di personalità vero e proprio.
Tratti ossessivi di personalità:
Sono manifestazioni più lievi che ci rendono persone per cui è importante essere:
-Puntuali.
-Precisi.
-Ordinati.
-Meticolosi.
-Responsabili.
Si tratta di caratteristiche che solitamente descrivono una persona affidabile cosa che è molto apprezzata nel lavoro, ma anche nei rapporti interpersonali. I problemi vengono dal fatto che se abbiamo questo profilo, rischieremo di mettere il lavoro davanti alla famiglia e al nostro benessere mossi da senso del dovere.
Nella vita famigliare rischieremo di applicare sui nostri figli e partner lo stesso grado di rigida intransigenza che abbiamo verso noi stessi andando a logorare i rapporti affettivi.
Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) di personalità:
Quando parliamo di DOC stiamo guardando alla situazione più grave. In questo caso ossessioni e compulsioni (i rituali) ci impediscono di funzionare normalmente in uno o più ambiti fondamentali: sociale, affettivo o lavorativo. Il bisogno di fare le cose in una maniera esatta è così forte che non ne possiamo fare a meno neanche se ci rendiamo conto che, ad esempio, fare un tragitto diverso non cambia il fatto di arrivare a destinazione o che controllare una o dieci volte l’ora non cambierà l’esito di un appuntamento. Deviare da questi rituali provoca grande ansia motivo per cui ci sentiamo forzati (compulsione) a metterli in atto.
Sintomi del DOC:
I primi sintomi si manifestano solitamente in adolescenza, ma nei maschi anche prima, si dividono in:
-Ossessioni: pensieri intrusivi e frequenti che non si riesce a ignorare perché provocano forte ansia e insicurezza.
-Compulsioni (rituali): sono comportamenti, fisici o mentali, che hanno lo scopo di ridurre l’ansia legata alle ossessioni.
Nonostante il contenuto di ossessioni e compulsioni possa variare molto da persona a persona il punto comune è il modo in cui interagiscono fra loro. Si rafforzano a vicenda mettendoci in un circolo vizioso da cui può essere difficile uscire da soli.
Tipologie di ossessioni:
-Contaminazione o infezione.
-Ordine, simmetria e precisione.
-Preoccupazioni mediche legate al corpo.
-Pensieri sessuali.
-Pensieri aggressivi.
-Pensieri religiosi o morali.
-Credenze superstiziose o magiche.
-Accumulo di oggetti.
Tipologie di compulsioni:
-Lavare/igiene personale.
-Riordinare.
-Controllare/bisogno di rassicurazioni.
-Ripetere azioni specifiche.
-Contare.
-Accumulare oggetti.
Nel decorso del disturbo possiamo trovarci a cambiare tipo di ossessioni e compulsioni o restare fissi su quelle originali.
Comportamenti tipici di chi ha un DOC:
-Rituali: un Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) ci può portare a sviluppare rituali complessi con regole rigide. Se non li assecondiamo, ci sentiamo persi, incapaci di gestire i nostri pensieri e la nostra angoscia.
Anche se questo implica lavarsi le mani così tante volte da rovinarsi la pelle o uscire un’ora prima di casa pur di fare esattamente il tragitto che abbiamo in mente, uguale passo per passo a come lo abbiamo fatto l’ultima volta.
-Bisogno di perfezione: possiamo trovarci a dedicare ore a pulire una sola stanza o a fare e rifare gli appunti per un esame finché non sono perfettamente precisi e ordinati. Pur sapendo, in entrambi i casi, che tutto questo sforzo andrà a cambiare il risultato finale in maniera minima o nulla. Al contrario invece, è verosimile che ci renda difficile rispettare le scadenze e finisca a danneggiare la nostra vita.
-Incertezza: quando è il perfezionismo, il criterio guida delle nostre scelte è facile che ci troveremo a non essere mai soddisfatti del risultato di ciò che facciamo. D’altronde la perfezione è un ideale che non si può raggiungere, si può solo inseguire.
Finiremo così per vivere nell’incertezza, nel dubbio di non aver fatto abbastanza bene. Anche prendere delle decisioni rischierà di diventare difficile: quante volte devo controllare una cosa prima di decidere che posso andare oltre? L’organizzazione del tempo rischia di diventare davvero problematica.
–Evitamento: tutti questi rituali per gestire l’ansia finiscono per prosciugarci le energie. Per questo possiamo trovarci a evitare quelle situazioni in cui avremmo bisogno di metterli in pratica.
Come inizia un Disturbo Ossessivo Compulsivo?
Non esiste una singola causa comune a tutti. Il suo sviluppo dipende da un insieme complesso di fattori che interagiscono fra loro. I principali sono di tipo:
-Educativo.
-Psicologico.
-Psichiatrico.
-Genetico.
-Neurobiologico.
-Immunologico.
La ricerca in psicologia ha individuato diversi fattori di rischio che favoriscono lo sviluppo della patologia:
-Familiarità: ovvero avere parenti con DOC. Come per molte altre patologie apprendere un modo di fare disadattivo in famiglia è una causa più che sufficiente da sola.
-Eventi traumatici: abusi, violenze, bullismo o lutti non elaborati sono eventi che rompono l’equilibrio delle nostre vite e ai quali possiamo reagire cercando di riprenderne il controllo “magicamente” attraverso i rituali compulsivi.
-Educazione rigida e severa: dei genitori mai soddisfatti di noi ci possono aver reso insicuri e bisognosi di essere perfetti per compiacerli.
-Disturbi d’ansia: l’ansia è terreno fertile per lo sviluppo di altre patologie come questa.
Come si può superare un Disturbo Ossessivo Compulsivo?
Come detto, avere delle “manie” non significa necessariamente avere un disturbo. Se però ti riconosci in parte in ciò che hai letto, vuol dire che pensieri, rituali o ossessioni hanno preso un ruolo troppo importante nella tua vita.
Questo è il momento di prenderti la responsabilità della tua felicità e chiedere aiuto a un professionista specializzato.
In certi casi il trattamento può richiede un intervento terapeutico combinato, che comprende l’uso di farmaci per calmare i sintomi più forti e rendere la mente pronta ad accogliere i benefici di una psicoterapia.
Il terapeuta ti accompagnerà a scoprire l’origine della tua angoscia, i suoi meccanismi e come affrontarla invece che lasciare che controlli la tua vita.
Articolo a cura del Dott. Ariele Di Gioacchino – Psicologo e Psicoterapeuta a Roma e San Giovanni Rotondo (FG)
Tutto ciò che è riportato su di questo sito web, documentazione, contenuti, testi, immagini, il logo, il lavoro artistico e la grafica sono di proprietà di Ariele Di Gioacchino, sono protetti dal diritto d’autore nonché dal diritto di proprietà intellettuale. Sarà quindi assolutamente vietato copiare, appropriarsi, ridistribuire, riprodurre qualsiasi frase, contento o immagine presente su di questo sito perché frutto del lavoro e dell’intelletto dell’autore stesso. Solo le illustrazioni sono state prese sul web, nello specifico dal sito Canva.
È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma.
È vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dall’autore.
Bibliografia e sitografia dell’articolo “Dalla meticolosità all’ossessione: la strada verso il disturbo ossessivo compulsivo”:
Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5 TR. Raffaello Cortina Editore, Milano, 2023.
World Health Organization (2021). ICD 11: International statistical Classification of Diseases and related health problems (11th ed.).